Waleed Abu Al Khair, nato nel 1979 a Djeddah è un avocato Saudita militante e difensore dei diritti umani.
Waleed ha iniziato la sua carriera a partire dal 2007 e ha acquistato una certa notorietà in occasione della difesa, nel 2009, delle vittime delle inondazioni di Djeddah. Nello stesso anno ha fondato l’“Osservatorio dei diritti umani in Arabia Saudita” un’organizzazione per la promozione e difesa dei diritti umani.
Waleed ha difeso di fronte ai tribunali sauditi diverse vittime i cui diritti sono stati violati e si è costantemente battuto perché fossero adottate riforme in favore dei diritti umani in Arabia Saudita.
Tra le persone che ha difeso si enumerano i blogger pacifisti e riformisti Hamza Kashgari e Raif Badawi, la cui sorte ha emozionato l’opinione pubblica internazionale e Abdul Rahman Al Shumari militante dei diritti umani.
Waleed, Interessato a far conoscere le cause per cui si batte, ha diffuso le sui opinioni attraverso internet e i social network tanto da essere nominato dall’edizione saudita di Forbes del 2011 tra i cento arabi più influenti su Twetter.
Il 12 giugno del 2015, Waleed ha ricevuto il Premio Internazionale per i diritti umani Ludovic Trarieux, che premia ogni anno «un avvocato - indipendentemente dalla nazionalità o dalla sua appartenenza ad un Ordine - che per le sue azioni, attività e sofferenze subite si è distinto per la difesa dei diritti umani, dei diritti della difesa, per la la supremazia del diritto e la lotta contro ogni forma di razzismo e di intolleranza.
Il 15 aprile del 2014, Waleed Abu al Khair è stato arrestato nel corso di un’udienza a Djeddah. Una settimana più tardi sua moglie, Samar ha denunciato le torture subite da suo marito. Qualche mese dopo è stato condannato a quindici anni di prigione e a successivi quindici anni di divieto di lasciare il paese con l’accusa di “ingiurie ed oltraggio nei confronti dell’ordine giudiziario”.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani ha condannator la sentenza contro Waleed che è stato anche nominato per il premio Nobel per la pace nel 2015. Di fronte all’assenza di reazione da parte delle autorità Saudite, la moglie dell’avvocato ha scritto una lettera aperta per denunciare le sorti del marito con il sostegno di Amnesty International.
Ciò nonostante Walled non è stato liberato, le condizioni di prigiona sono talmente gravi che l’avvocato ha iniziato uno sciopero della fame dal 2016 per protestare contro le torture e i trattamenti inumani di cui è vittima.
Waleed Abu Al Khair ha ricevuto il premio dei diritti della persona dall’Ordine degli Avvocati dell’Alto Canada nel 2016 con cui viene premiata ogni due anni una persona per il suo impegno per la promozione dei diritti e dello Stato di diritto.
Mobilitazione internazionale:
Diverse organizzazioni internazionali, si sono attivate per aiutare Waleed Abu Al Khair ed ottenere la sua liberazione. Tra lor Frontline Defenders e Amnesty International hanno denunciato la condanna arbitraria e i trattamenti inumani e degradanti nei confronti dell’avvocato. Frontline Defenders.
L’Ossseratorio internazionale degli avvocati in pericolo fa appello a tutte le stituzioni ed organizzazioni internazionali per la liberazione di Waleed Abu Al Khair, e fa anche appello alle autorità saudite perchè la difesa dei diritti umani cessi di essere considerata un atto criminale
Per maggiori informazioni:
Amnesty International
https://www.amnesty.org/fr/latest/news/2014/04/saudi-arabia-waleed-abu-al-khair/
Frontline Defenders :
https://www.frontlinedefenders.org/fr/profile/waleed-abu-al-hair
FIDHnel
https://www.fidh.org/en/issues/human-rights-defenders/saudi-arabia-the-un-finds-the-dall’edizione saudita di Forbes uno dei cento arabi più influent su Twitter detention-of-waleed-abu-al-khair-and
vora
Reporters Sans Frontières
http://www.rsf-ch.ch/node/6660
Lawyers for Lawyers
http://www.advocatenvooradvocaten.nl/fr/lawyers/waleed-abu-al-khair/
Institut des Droits de l’Homme des Avocats Européens (IDHAE)
http://www.idhae.org/observatoire-fr-page4.1.moyor.saud0414.htm
Situazione degli avvocati in Arabia
L’Arabia Saudita è una monarchia assoluta ereditaria. Il monarca, capo supremo, governa secondo la legge della charia. I Partiti politici non sono autorizzati, ciò testimonia l’assenza di libertà di espressione e di riunione. I media sono sottoposti a censura e tutte le voci dissidenti sono represse e ridotte a silenzio come nel caso di Waleed Abu Al Khair.
La durezza del regime saudita si manifesta a volte con maggiore barbarie: si fa riferimento per esempio alla condanna alla decapitazione e alla crocifissione del giovane Ali Mohammed Al Nimr, accusato di avere partecipato ad una manifestazione contro il regime all’età di 17 anni. Molti attivisti cercano di comunicare attraverso internet ma ciò non li mette al riparo dalla giustizia iniqua dei tribunali sauditi.
Ne è testimonianza il caso del blogger Raif Badawi, condannato nel 2014 a dieci anni di prigione e mille colpi di frusta per aver creato un sito internet e incoraggiato la libertà di espressione.
Di conseguenza non ci sono molti avvocati che si occupano della difesa dei diritti umani in Arabia Saudita, il rischio è talmente alto che dissuade molti a combattere contro le ingiustizie. Ciò rende anche più importante l’impegno di Waleed Abu Al Khair.
Tutto questo non ha consentito all’Arabia Saudita di essere nominata nel 2016 a capo di un gruppo consultivo per i diritti umani presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite.