Patrocinio a spese dello Stato, CNF in audizione alla Camera dei deputati
Il Consiglio nazionale forense, audito ieri, 7 novembre, in commissione Giustizia alla Camera dei deputati nell’ambito dell’esame del ddl sulle spese di giustizia e, nello specifico, sul patrocinio a spese dello Stato, esprime condivisione riguardo alle proposte emerse dal lavoro comune con tutte le componenti dell’avvocatura, gli ordini e le associazioni, già recepite nel disegno di legge governativo, come l’estensione del patrocinio a spese dello Stato alla negoziazione assistita, l’ampliamento del beneficio -senza limiti di reddito- ai reati commessi verso i soggetti più deboli come le vittime di tortura e le persone offese, inabili e minori, in procedimenti per violazione degli obblighi di assistenza famigliare, la determinazione del compenso secondo i parametri vigenti, la velocizzazione dei tempi del pagamento del compenso per favorire liquidazioni certe e tempestive, la possibilità per gli avvocati di inoltrare domande anche via PEC e, per agevolare gli adepimenti, la notifica del testo integrale del provvedimento negativo di ammissione all’istituto del patrocinio.
“Il funzionamento del sistema - ha spiegato Giovanna Ollà, componente del CNF, in audizione in commissione Giustizia alla Camera - che nasce come tutela per l’accesso alla giustizia per le persone non abbienti, in molti casi si trasforma in una disapplicazione della norma con difficoltà per questi ultimi di tutelare i propri diritti. Inoltre, il sistema è inficiato dall'eccessiva lentezza del pagamento dei professionisti, con ritardi, in molti casi, di oltre due anni. Le indicazioni di liquidazione sono irrisorie violando perciò il decoro professionale e la dignità dell'avvocato, e non rispettando in molti casi nemmeno la legge sull'equo compenso”.
“Il Consiglio nazionale forense - ha aggiunto l'avvocato Ollà - condivide il disegno di legge di iniziativa governativa nella parte in cui estende il patrocinio a spese dello Stato alla negoziazione assistita obbligatoria ma allo stesso tempo ritiene necessario, per la tutela del principio di accesso alla giustizia, prevedere l’estensione dell’istituto del beneficio anche alle altre procedure di risoluzione alternativa delle controversie, alla mediazione e alle procedure di composizione della crisi, nell’ottica di favorire un effetto deflattivo. Il CNF, nell’originario progetto di riforma condiviso con l’avvocatura, per velocizzare le liquidazioni aveva proposto l’istituzione di una commissione composta da componenti dei Consigli degli ordini degli avvocati e dai presidenti dei tribunali o loro delegati”.
“Riteniamo inoltre opportuno - ha concluso Ollà - che ci sia una ammissione unica per l’intera fase dell’esecuzione penale oltre all’esigenza di estendere l’accesso al patrocinio a spese dello Stato, per la tutela dei diritti fondamentali, anche agli stranieri e agli apolidi e tutelare così tutte le persone che soggiornano sul territorio italiano. Il CNF convidide, infine, il rilievo svolto dall’OCF di rendere più agibile e fruibile la procedura per la compensazione dei debiti fiscali con i crediti derivanti dai compensi del patrocinio a spese dello Stato.