I nuovi diritti nella società che cambia, si apre il Congresso di alta formazione per gli avvocati
I nuovi diritti, “non nuovi nell’accezione ma per il contesto storico di riferimento”, e il ruolo del giurista, e quindi degli avvocati, nel sollecitare e nell’interpretare i cambiamenti in atto. Ha esordito così la presidente del Consiglio nazionale forense, Maria Masi, nell'introdurre il tema della sessione di apertura del congresso giuridico per l'aggiornamento professionale in corso a Roma fino a sabato 4 marzo. "Un nuovo statuto dei diritti nella società dei cambiamenti" è il titolo della prima sessione, perché, ha spiegato la presidente del Cnf, citando anche Piero Calamandrei, “il diritto non è solo puramente normativo, ma è un elemento essenziale della cultura dell’uomo e della società”.
La vicepresidente della Scuola superiore dell’Avvocatura, Giovanna Ollà, ha poi specificato il senso dell'appuntamento formativo per gli avvocati: “Dobbiamo ancora e sempre di più parlare di diritti. Ancora meglio che “statuto” dei diritti, sarebbe “catalogo”. Si parla di diritti nuovi e di diritti scomodi: quei diritti che devono essere tutelati maggiormente”.
Il presidente emerito del Cnf e professore ordinario di diritto civile alla Sapienza di Roma, Guido Alpa, ha ricordato i giuristi Paolo Grossi e Stefano Rodotà. “La stagione dei nuovi diritti evoca il pensiero di Grossi e Rodotà: la fase storica che stiamo vivendo è definita -giuridicamente- con una locuzione cara all’ex presidente della Corte costituzionale, un’epoca di “diritti postmoderni”. E anche per Rodotà i nuovi diritti non sostituiscono quelli antichi, perché è un mondo che vive di accumulazioni, non di sostituzioni. Il diritto - ha concluso Alpa - non può essere confinato solo nel mondo delle leggi”.
La vicepresidente della Corte costituzionale, Daria de Pretis, ha parlato del ruolo della Consulta in riferimento ai nuovi diritti. “Anche la Corte è sul campo per interpretare i nuovi bisogni della collettività e partecipa alla formazione postmoderna del diritto con la necessaria legittimità costituzionale per un equilibrio tra la legge scritta e la richiesta che promana dalla società”.
Il primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio, che tra pochi giorni passerà il testimone alla prima magistrata nominata alla guida della Corte, Margherita Cassano, ha analizzato la società attuale “in evidente e veloce cambiamento dal punto di vista economico, sociale e culturale. Ed è con questo cambiamento, di fortissima accelerazione, che il diritto e il giurista devono confrontarsi per tutelare il bene comune”.
La conclusione della sessione inaugurale del congresso giuridico forense è stata affidata a Vincenzo Cerulli Irelli, professore ordinario di Diritto amministrativo alla Sapienza. L’accademico si è soffermato sull’importanza degli orientamenti della Corte di Cassazione e della Corte costituzionale, che con la loro giurisprudenza offrono al diritto fondamenta sempre più solide. Cerulli Irelli ha riflettuto inoltre sui beni collettivi nell’epoca dei cambiamenti: "In loro si rafforza il senso di comunità degli abitanti. Comunità che sono partecipi di determinati eventi e hanno un legame imprescindibile con il territorio".