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XXXV Congresso forense, Relazione Presidente Cnf Maria Masi - CNF News

null XXXV Congresso forense, Relazione Presidente Cnf Maria Masi

06 ott 2022

XXXV Congresso forense, la relazione della Presidente Cnf Maria Masi

«La crisi generale non è solo economica e ha fatto emergere in questi ultimi tempi, con particolare prepotenza, una crisi culturale che deprime la creatività e il ruolo innovativo delle professioni intellettuali, compresa quella forense. La professione forense non è una monade, non è avulsa ma strettamente funzionale alla società e perciò non può non risentire degli effetti economici. Così come non ha potuto non risentire degli effetti strutturali, quella “sindrome del recinto” che abbiamo subìto e anche provocato: un sistema chiuso, il nostro, in cui era difficile ipotizzare un’apertura verso il nuovo per il timore di mutare la nostra identità. 

Gli interventi, spesso erosivi, sulla nostra professione hanno minato non solo le nostre certezze, ma le radici identitarie dell’avvocatura. Si deve  approfittare dell’occasione del congresso per riflettere, discutere, in un confronto sereno e pacato per capire se esiste una crisi identitaria che affonda le sue radici in una incertezza e nella incapacità oggi di trovare conforto in quella che avevamo considerato fino a ieri consapevolezza del privilegio, di una prerogativa di difendere i diritti di tutti.

Siamo ancora in grado di esprimere valori sociali? La comunità civile ci identifica come portatori sani di valori? Certo che lo siamo, lo dobbiamo essere. La percezione che si ha di noi non può essere solo colpa degli interventi che si sono succeduti sulla nostra professione. Quello che ci rende deboli è una costante che si manifesta da tempo: la mancata capacità di fare sintesi rispetto a chi dobbiamo rappresentare. Coltiviamo la tendenza di parlare di tutto. E’ un elemento che contribuisce a indebolirci come categoria professionale. E quale migliore occasione per interrogarci, non tanto su quello che l’avvocatura non è stata in grado di fare, ma su quello che potremo fare, se non l’appuntamento del congresso? Dobbiamo sforzarci di andare oltre i possibili conflitti di idee al nostro interno, aprire il recinto e trovare il coraggio di esporci come categoria, funzione e ruolo, di presentarci come titolari di azioni atte a difendere la democrazia».

 

Il video integrale della Sessione inaugurale del Congresso




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