DICEMBRE
Causa C-251/20 Gtflix Tv / Dr. - Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 21 dicembre 2021- Cooperazione giudiziaria in materia civile – Competenza giurisdizionale ed esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale – risarcimento del danno.
L’articolo 7, punto 2, del regolamento (UE) n. 1215/2012 deve essere interpretato nel senso che una persona che, ritenendo lesi i propri diritti a causa della diffusione di frasi denigratorie nei suoi confronti su Internet, agisca contemporaneamente ai fini, da un lato, della rettifica dei dati e della rimozione dei contenuti messi in rete che la riguardano e, dall’altro, del risarcimento del danno che sarebbe derivato da tale messa in rete può chiedere, dinanzi ai giudici di ciascuno Stato membro nel cui territorio tali frasi sono o erano accessibili, il risarcimento del danno che le sarebbe stato causato nello Stato membro del giudice adito, sebbene tali giudici non siano competenti a conoscere della domanda di rettifica e di rimozione.
Causa C-497/20 Randstad Italia / controUmana SpA, e altri - Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 21 dicembre 2021 - Appalti pubblici - Mancanza di rimedi giurisdizionali - Principi di effettività e di equivalenza. E’ conforme al diritto dell’Unione una disposizione di diritto interno che, secondo la giurisprudenza nazionale, non consente al singolo di contestare, nell’ambito di un ricorso per Cassazione dinanzi a tale giudice, la conformità al diritto dell’Unione di una sentenza del supremo organo della giustizia amministrativa.
Causa C-203/20 A.B. e a. (Révocation d’une amnistie) - Sentenza della Corte di giustizia (Terza Sezione) del 16 dicembre 2021- Cooperazione giudiziaria in materia penale – Mandato d’arresto europeo – Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Il principio del ne bis in idem non osta all’emissione di un mandato d’arresto europeo nei confronti di persone accusate del sequestro del figlio di un ex presidente slovacco.
Causa C-490/20 V.M.A. / Stolichna obshtina, rayon «Pancharevo» - Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 14 dicembre 2021
Lo Stato membro di cui è cittadino un minore nato da una coppia dello stesso sesso è obbligato a rilasciare una carta di identità o un passaporto senza richiedere la previa emissione di un atto di nascita da parte delle sue autorità nazionali.
Causa C-484/20 - Vodafone Kabel Deutschland - Sentenza della Corte di giustizia (Nona Sezione) del 2 dicembre 2021 - Tutela dei consumatori L'articolo 62, paragrafo 4, della direttiva (UE) 2015/2366, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, dev'essere interpretato nel senso che osta a una normativa o a una prassi nazionale in base alle quali, nell'ambito di contratti a tempo indeterminato conclusi con i consumatori, il divieto di addebitare spese per l'utilizzo di strumenti di pagamento e per i servizi di pagamento si applica solo alle operazioni di pagamento disposte in esecuzione di contratti conclusi dopo il 13 gennaio 2018. Tali spese restano dunque applicabili alle operazioni di pagamento disposte dopo questa data, ma in esecuzione dei contratti a tempo indeterminato conclusi prima della stessa.
NOVEMBRE
Cause T-710/21 R INTP e T‑711/21 R- Roos e a./ Parlamento - Ordinanze del presidente del Tribunale del 30 novembre 2021
Il Presidente del Tribunale ha deciso di non sospendere la decisione del Parlamento europeo che condiziona l'accesso ai propri edifici alla presentazione del certificato digitale Covid-19. Secondo il Presidente, infatti, non risultano dimostrati il carattere grave, difficilmente riparabile o irreparabile dei pregiudizi allegati dai ricorrenti.
Causa C-3/20 - LR Ģenerālprokuratūra - Sentenza della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 30 novembre 2021 - Privilegi e immunità dell'UE
Quando un'autorità penale constata che gli atti del governatore della banca centrale di uno Stato membro, in relazione ai quali svolge un'indagine, manifestamente non sono stati da lui compiuti in veste ufficiale, il procedimento a suo carico può proseguire giacché l'immunità di giurisdizione non è applicabile. Non sono perciò compiuti da tale governatore in veste ufficiale atti di frode, di corruzione o di riciclaggio di denaro.
Causa C-488/20 Delfarma - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 25 novembre 2021 - Libera circolazione delle merci
Il diritto dell’Unione osta a una normativa nazionale che prevede la scadenza ipso iure, senza valutazione di un eventuale rischio per la salute e la vita delle persone, di un'autorizzazione all'importazione parallela di un medicinale al decorso di un anno dalla scadenza dell'autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale di riferimento.
Causa C-102/20 StWL Städtische Werke Lauf a.d Pegnitz - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 25 novembre 2021 - Ravvicinamento delle legislazioni -
Inbox advertising: la visualizzazione nella casella di posta elettronica in arrivo di messaggi pubblicitari in una forma simile a quella di un vero e proprio messaggio di posta elettronica costituisce un uso della posta elettronica a fini di commercializzazione diretta ai sensi della direttiva 2002/58. Tali messaggi presentano un rischio di confusione che può indurre l’utente che clicchi sulla stringa corrispondente al messaggio pubblicitario ad essere reindirizzato, contro la sua volontà, a un sito Internet contenente la pubblicità di cui trattasi.
Causa C-289/20 IB - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 25 novembre 2021 - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia - Residenza abituale di un coniuge - Divorzio Competenza giurisdizionale a statuire su una domanda di divorzio: la Corte precisa il senso e la portata della nozione di «residenza abituale» di un coniuge. Tale nozione implica che un coniuge, anche se divide la propria vita tra due Stati membri, può avere una sola residenza abituale.
Causa C-564/19 - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 23 novembre 2021 - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia
Il diritto dell’Unione osta a che, a seguito di un’impugnazione nell’interesse della legge proposta dal procuratore generale, il giudice supremo nazionale dichiari l’illegittimità di una domanda di pronuncia pregiudiziale presentata da un giudice di grado inferiore, per il motivo che le questioni poste non sono rilevanti e necessarie ai fini della soluzione della controversia principale.
Causa C-833/19 Consiglio/Hamas - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 23 novembre 2021- Politica estera e di sicurezza comune – Lotta contro il terrorismo
La Corte conferma gli atti del Consiglio che mantengono Hamas nell'elenco europeo delle organizzazioni terroristiche. Il Tribunale non avrebbe dovuto annullare il mantenimento di Hamas in tale elenco sulla base del rilievo che il Consiglio non aveva autenticato con una firma le motivazioni individuali di tali atti.
Causa C-479/21 PPU Governor of Cloverhill Prison and Others - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 16 novembre 2021 - Articolo 50 TUE - Withdrawal Agreement - Trade and Cooperation Agreement - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia - Le disposizioni dell'accordo di recesso relative al regime del mandato d'arresto europeo nei confronti del Regno Unito e le disposizioni dell'accordo di commercio e cooperazione tra l'UE e il Regno Unito relative al nuovo meccanismo di consegna sono vincolanti per l'Irlanda.
Causa C-821/19 Commissione / Ungheria (Configurazione come reato del sostegno ai richiedenti asilo) - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 16 novembre 2021 - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia - Politica d'asilo
Sanzionando penalmente l’attività organizzativa realizzata al fine di consentire l’avvio di una procedura di protezione internazionale da parte di persone che non soddisfano i criteri nazionali di riconoscimento di tale protezione, l’Ungheria ha violato il diritto dell’Unione.
Case T-612/17 - Google e Alphabet/ Commissione (Google Shopping) - Sentenza del Tribunale (Nona Sezione ampliata) del 11 novembre 2021 - Concorrenza
Il Tribunale respinge in gran parte il ricorso di Google contro la decisione della Commissione secondo cui Google ha abusato della sua posizione dominante favorendo il proprio servizio di acquisti comparativi rispetto ai servizi di acquisti comparativi concorrenti. Viene confermata la sanzione di 2,42 miliardi di euro inflitta a Google.
Causa C-214/20 Dublin City Council - Sentenza della Corte di Giustizia (Quinta Sezione) del 11 novembre 2021 - Tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori - Nozione di “orario di lavoro”
La Corte nell’interpretare dell’articolo 2, punto 1, della direttiva 2003/88 precisa la portata della nozione di «orario di lavoro» relativamente ad un periodo di guardia in regime di reperibilità. In particolare, un periodo di guardia in regime di reperibilità effettuato da un vigile del fuoco discontinuo, durante il quale tale lavoratore esercita, con l’autorizzazione del suo datore di lavoro, un’attività professionale autonoma ma deve, in caso di convocazione di emergenza, raggiungere la caserma alla quale è assegnato entro un termine massimo di dieci minuti, non costituisce «orario di lavoro», ai sensi di tale disposizione qualora in base alle circostanze del caso risulta che i vincoli imposti a detto lavoratore durante tale periodo non sono tali da incidere obiettivamente e in maniera molto significativa sulla facoltà di quest’ultimo di gestire liberamente, nel corso di detto periodo, il tempo durante il quale le sue prestazioni professionali come vigile del fuoco non sono richieste.
Causa T-353/20 - AC Milan / EUIPO- InterES (ACM 1899 AC MILAN) - Sentenza del Tribunale (Sesta Sezione) del 10 novembre 2021 - Marchi
Il Tribunale conferma che il segno che rappresenta lo stemma della squadra di calcio AC Milan non può essere oggetto di registrazione a livello internazionale in quanto marchio che designa l'Unione per articoli di cancelleria e per ufficio. L'elevata somiglianza fonetica e la media somiglianza visiva di tale segno con il marchio denominativo anteriore tedesco MILAN comporta un rischio di confusione da parte dei consumatori che impedisce la loro protezione simultanea nell'Unione.
Causa C-91/20 - Bundesrepublik Deutschland (Maintien de l’unité familiale) - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 9 novembre 2021 - Politica di asilo - protezione internazionale - interesse superiore del bambino
La Corte ritiene conformi agli articoli 3 e 23, paragrafo 2, della direttiva 2011/95/UE le disposizioni nazionali più favorevoli che riconoscono, a titolo derivato e ai fini del mantenimento dell’unità del nucleo familiare, lo status di rifugiato al figlio minore di un cittadino di un paese terzo al quale tale status è stato riconosciuto ai sensi della direttiva stessa. Tale interpretazione permane anche nel caso in cui il figlio in questione sia nato nel territorio di detto Stato membro e possegga, tramite l’altro genitore, la cittadinanza di un altro paese terzo nel quale non sarebbe esposto al rischio di persecuzioni. Non è tuttavia applicabile ai casi in cui emerga in capo al figlio un motivo di esclusione previsto dalla direttiva stessa e questi abbia diritto, sulla base della sua cittadinanza o di altri elementi che caratterizzano il suo status giuridico personale, a un trattamento migliore rispetto a quello derivante dal riconoscimento dello status di rifugiato.
OTTOBRE
Causa C-462/20 - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e a. / Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia e Ministero dell'Economia e delle Finanze - Sentenza della Corte di Giustizia (Decima Sezione) del 28 ottobre 2021- Parità di trattamento – Sicurezza sociale - Accesso a beni e servizi.
L’articolo 12, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2011/98/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011 e l’articolo 14, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2009/50/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009 relativi alla parità di trattamento nei settori della sicurezza sociale dei cittadini dei Paesi terzi devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a una normativa di uno Stato membro che esclude tali cittadini dal beneficio di una carta concessa alle famiglie che dà la possibilità di ottenere sconti o riduzioni tariffarie in occasione dell’acquisto di beni e servizi forniti da soggetti pubblici o privati che hanno concluso una convenzione con il governo di tale Stato membro.
Allo stesso modo non osta a una tale disciplina l’articolo 11, paragrafo 1, lettera d), della direttiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa allo status dei cittadini di Paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, purché la carta della famiglia carta non rientri, secondo la normativa nazionale di tale Stato membro, nelle nozioni di «prestazioni sociali», di «assistenza sociale» o di «protezione sociale».
La Corte ritiene invece che l’articolo 29 della direttiva 2011/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, recante norme sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta, deve essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa siffatta qualora la carta per la famiglia rientri in un regime di assistenza istituito da autorità pubbliche, al quale ricorre un individuo che non disponga di risorse sufficienti a far fronte ai bisogni elementari propri e a quelli della sua famiglia.
L’articolo 11, paragrafo 1, lettera f), della direttiva 2003/109, l’articolo 12, paragrafo 1, lettera g), della direttiva 2011/98 e l’articolo 14, paragrafo 1, lettera g), della direttiva 2009/50 devono essere interpretati nel senso che essi ostano a una siffatta normativa.
Causa C-123/20 - Ferrari SpA contro Mansory Design & Holding GmbH e WH - Sentenza della Corte di Giustizia (Quinta Sezione) del 28 ottobre 2021 - Disegni o modelli comunitari – Azione per contraffazione –
La Corte chiarisce a quali condizioni l’aspetto di una parte di prodotto, nella specie quello fatto valere da Ferrari su una parte del modello FXX K, possa beneficiare, in conformità del regolamento n. 6/2002 su disegni e modelli comunitari, di una protezione in qualità di disegno o modello comunitario non registrato. Nell’interpretare l’articolo 11, paragrafo 2, del regolamento n.6/2002 la Corte stabilisce che la pubblicazione di fotografie di un’autovettura, comporta la divulgazione al pubblico di un disegno o modello applicato su una parte di tale prodotto oppure su una componente di questo prodotto, in quanto prodotto complesso, purché l’aspetto di tale parte o componente sia chiaramente identificabile all’atto della divulgazione al pubblico. Inoltre, per soddisfare la condizione del carattere individuale di cui all’articolo 6, paragrafo 1, del regolamento n. 6/2002, è necessario che la parte o componente in questione costituisca una porzione visibile del prodotto o del prodotto complesso, ben delimitata in virtù di linee, contorni, colori, forme o di una particolare struttura superficiale.
Causa C‑909/19 BX / Unitatea Administrativ Teritorială D. - Sentenza della Corte di Giustizia (Decima Sezione) del 28 ottobre 2021 - Tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori - Nozioni di “orario di lavoro” e di “periodo di riposo”
La Corte nell’interpretare l’articolo 2, punto 1, della direttiva 2003/88/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 novembre 2003, concernente taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro, stabilisce che il lasso di tempo durante il quale un lavoratore segue una formazione professionale impostagli dal suo datore di lavoro, che si svolge al di fuori del suo luogo di lavoro abituale, nei locali del prestatore dei servizi di formazione, e durante il quale egli non esercita le sue funzioni abituali, costituisce «orario di lavoro», ai sensi di tale disposizione.
Causa C‑319/19 -Komisia za protivodeystvie na koruptsiyata i za otnemane na nezakonno pridobitoto imushtestvo - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 28 ottobre 2021 - Cooperazione giudiziaria in materia penale - La direttiva 2014/42/UE, relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea, deve essere interpretata nel senso che non si applica alla normativa di uno Stato membro che prevede che la confisca dei beni acquisiti illegalmente sia disposta da un giudice nazionale nell’ambito o in seguito ad una procedura che non verte sull’accertamento di uno o più illeciti penali.
Causa C-324/20 - X-Beteiligungsgesellschaft (TVA - Paiements successifs) - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 28 ottobre 2021 - Imposta sul valore aggiunto - Prestazione di servizi - La Corte fornisce un'interpretazione di due disposizioni della direttiva 2006/112/CE. In particolare, chiarisce che una prestazione di servizi resa una tantum, che comporta una remunerazione mediante pagamenti rateizzati, non rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 64, paragrafo 1 della direttiva stessa. Inoltre, l’articolo 90, paragrafo 1, della direttiva dev'essere interpretato nel senso che, in presenza di un accordo di rateizzazione, il mancato pagamento di una rata del compenso prima della sua scadenza non può essere considerato un non-pagamento del prezzo ai sensi di tale disposizione, e non può, pertanto, dar luogo a una riduzione della base imponibile.
Causa C-650/19 P - Vialto Consulting/ Commissione - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 28 ottobre 2021 - Risarcimento danni - Responsabilità extracontrattuale - La Corte ha annullato la sentenza del Tribunale (T‑617/17) nella parte in cui ha respinto la censura sollevata dalla Vialto Consulting Kft. relativa alla violazione da parte della Commissione europea del diritto di essere ascoltata. La Corte ha quindi rinviato la causa al Tribunale affinché questo statuisca sull’esistenza del nesso di causalità tra la violazione del diritto ad essere ascoltato e il danno lamentato, nonché sull’effettività di tale danno, valutando così i presupposti per l’insorgenza della responsabilità extracontrattuale dell’Unione europea.
Causa C - 204/21 - Commissione/Polonia - Ordinanza del 27/10/2021 con la quale la Corte di Giustizia condanna la Repubblica di Polonia a pagare alla Commissione europea un'ammenda di 1.000.000 di euro al giorno, dalla data di notifica dell’ordinanza e fino al giorno in cui questo Stato membro adempie agli obblighi derivanti dall'ordinanza del vicepresidente della Corte del 14 luglio 2021, Commissione/Polonia (C-204/21 R- UE: C: 2021: 593), o, in mancanza, fino al giorno della pronuncia della sentenza che porrà fine al procedimento nella causa C - 204/21.
Causa C-109/20 - PL Holdings - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 26 ottobre 2021 - Procedimento arbitrale - Gli articoli 267 e 344 TFUE devono essere interpretati nel senso che ostano a una normativa nazionale che consente a uno Stato membro di concludere, con un investitore di un altro Stato membro, una convenzione di arbitrato ad hoc che presenti una clausola compromissoria di contenuto identico a quella presente in un accordo internazionale concluso tra i medesimi Stati membri.
Causa C-428/21 PPU - Openbaar Ministerie (Droit d’être entendu par l’autorité judiciaire d’exécution) - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 26 ottobre 2021 - Cooperazione giudiziaria in materia penale - L’articolo 27, paragrafo 3, lettera g), e paragrafo 4, nonché l’articolo 28, paragrafo 3, della decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri, come modificata dalla decisione quadro 2009/299/GAI del Consiglio, del 26 febbraio 2009, letti alla luce del diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva garantito dall’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, devono essere interpretati nel senso che una persona consegnata all’autorità giudiziaria emittente in esecuzione di un mandato d’arresto europeo beneficia del diritto di essere ascoltata dall’autorità giudiziaria dell’esecuzione quando quest’ultima è investita, da parte dell’autorità giudiziaria emittente, di una richiesta di assenso in forza delle suddette disposizioni della decisione quadro in parola; tale audizione può avere luogo nello Stato membro emittente, essendo in tal caso le autorità giudiziarie di quest’ultimo tenute a garantire che il diritto di essere ascoltata della persona interessata sia esercitato utilmente ed efficacemente, senza la partecipazione diretta dell’autorità giudiziaria dell’esecuzione. Spetta, tuttavia, all’autorità giudiziaria dell’esecuzione aver cura di avere a disposizione elementi sufficienti, segnatamente quanto alla posizione della persona interessata, a consentirle di prendere con piena cognizione di causa– e nel pieno rispetto dei diritti della difesa della persona interessata– una decisione relativa alla richiesta di assenso formulata ai sensi dell’articolo 27, paragrafo 4, della decisione quadro 2002/584 o dell’articolo 28, paragrafo 3, della medesima, e di invitare, eventualmente, l’autorità giudiziaria emittente a fornirle urgentemente informazioni complementari.
Causa C-824/19 - Komisia za zashtita ot diskriminatsia - Sentenza della Corte della Corte di Giustizia (Seconda Sezione) del 21 ottobre 2021 - Politica sociale - Divieto di discriminazione - L’esclusione di una persona affetta da cecità dalla possibilità di prendere parte a procedimenti penali in qualità di giurato - senza verificare se possano esserle proposte soluzioni ragionevoli caso per caso - va oltre quanto necessario a perseguire il legittimo obiettivo di garantire il principio di immediatezza e valutazione diretta degli elementi di prova, sancito dal diritto nazionale. L’articolo 2 (2) lett. a), e l’articolo 4 (1) della direttiva 2000/78, letti alla luce degli articoli 21 e 26 della Carta nonché della Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità, devono quindi essere interpretati nel senso che ostano a che una persona affetta da cecità sia privata di qualsiasi possibilità di esercitare le funzioni di giurato in un procedimento penale.
Causa C-845/19 - Okrazhna prokuratura - Varna - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 21 ottobre 2021 - Cooperazione giudiziaria in materia penale - Direttiva 2014/42/UE - La Corte fornisce un’interpretazione della direttiva 2014/42/UE relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea. In primo luogo, stabilisce che la detenzione di stupefacenti a fini di spaccio rientra nell’ambito di applicazione della direttiva, anche quando tutti gli elementi del reato si collocano all’interno di un unico Stato membro. In secondo luogo, la Corte chiarisce che la direttiva -oltre alla confisca dei beni che costituiscono un vantaggio economico derivante dal reato- prevede anche la confisca dei beni appartenenti all’autore del reato che secondo il giudice nazionale derivino da altre condotte criminose, suscettibili di produrre un vantaggio economico ai sensi della direttiva stessa. Infine, la Corte stabilisce che l’articolo 8 della direttiva 2014/42/UE osta ad una normativa nazionale che permetta la confisca, a favore dello Stato, di un bene che si afferma appartenere ad una persona diversa dall’autore del reato, senza che tale persona abbia la facoltà di intervenire quale parte nel procedimento di confisca.
Causa C-282/20 - ZX (Régularisation de l'acte d'accusation) - Sentenza della Corte di Giustizia (Decima Sezione) del 21 ottobre 2021 - Cooperazione giudiziaria in materia penale - L’articolo 6 (3) della direttiva 2012/13/UE sul diritto all’informazione nei procedimenti penali e l’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea devono essere interpretati nel senso che ostano a una normativa nazionale che non preveda rimedi procedurali per sanare, a seguito dell’udienza preliminare in un procedimento penale, le ambiguità e le lacune che inficiano il contenuto dell’atto di imputazione e che pregiudicano il diritto dell’imputato di ricevere informazioni dettagliate sull’accusa. Il giudice del rinvio deve, quanto più possibile, interpretare la normativa nazionale in modo che consenta al pubblico ministero di sanare le ambiguità e le lacune che inficiano il contenuto dell’atto di imputazione durante l’udienza di trattazione, salvaguardando, nel contempo, in modo effettivo ed efficace, i diritti della difesa dell’imputato. Soltanto ove il giudice del rinvio ritenga che un’interpretazione conforme in tal senso non risulti possibile, deve disapplicare la disposizione nazionale che vieta di sospendere il procedimento giurisdizionale e di restituire gli atti al pubblico ministero affinché egli formuli un nuovo atto di imputazione.
Causa C-136/20 - LU - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 6 ottobre 2021 - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia - Cooperazione giudiziaria in materia penale - Conformemente al principio di mutuo riconoscimento, l’articolo 5(1) della decisione quadro 2005/214 deve essere interpretato nel senso che l’autorità dello Stato di esecuzione, in linea di principio, non può - al di fuori di uno dei motivi di diniego di riconoscimento o di esecuzione espressamente previsti dalla decisione quadro stessa- rifiutare di riconoscere e di dare esecuzione ad una decisione definitiva che infligge una sanzione pecuniaria qualora l’autorità dello Stato della decisione abbia qualificato il reato come rientrante in una delle categorie di reati per i quali l’articolo 5(1) non ha previsto la verifica della doppia punibilità del fatto.
Causa C-35/20 - A - Sentenza della Corte di Giustizia (Quinta Sezione) del 6 ottobre 2021 - Spazio di libertà sicurezza e giustizia - L’articolo TFUE e la direttiva 2004/38/CE, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, devono essere interpretati nel senso che non ostano alla normativa di uno Stato membro che imponga ai propri cittadini l’obbligo, corredato di sanzioni, di essere muniti di una carta d'identità o di un passaporto in corso di validità quando si recano in un altro Stato membro, quali che siano il mezzo di trasporto utilizzato e l'itinerario. Tuttavia, la sanzione deve essere proporzionata alla gravità del reato, considerata di lieve entità.
Causa C-487/19 - W. Ż. - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 6 ottobre 2021 - Principi del diritto dell’Unione - Stato di diritto - I trasferimenti di un giudice senza il suo consenso a un altro organo giurisdizionale o da una sezione all’altra di uno stesso organo può pregiudicare i principi di inamovibilità e di indipendenza dei giudici.
Causa C-882/19 - Sumal - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 6 ottobre 2021 - Concorrenza - La vittima di un’infrazione alle regole di concorrenza dell’Unione commessa da una società madre può chiedere alla società figlia di quest’ultima il risarcimento dei danni derivanti da tale infrazione. A tal fine, essa dovrà provare che le due società costituivano un'unità economica al momento dell’infrazione.
Causa C-538/19 - Casa Naţională de Asigurări de Sănătate e Casa de Asigurări de Sănătate Constanţa - Sentenza della Corte di Giustizia (Quarta Sezione) del 6 ottobre 2021 -
L’articolo 20 del regolamento (CE) n. 883/2004, letto in combinato disposto con l’articolo 56 TFUE, deve essere interpretato nel senso che l’assicurato che abbia ricevuto cure che figurano tra le prestazioni previste dalla normativa dello Stato membro di residenza, in uno Stato membro diverso da quello di residenza, ha diritto -conformemente alle condizioni previste dal regolamento- al rimborso integrale delle spese relative a dette cure. Questo diritto ricomprende anche il caso in cui l’assicurato -malgrado la diagnosi e la necessità di effettuare cure con urgenza fossero state confermate da un medico dello Stato membro di residenza- non ha potuto ottenere l’autorizzazione dell’istituzione competente perché le cure scelte dall’assicurato, sulla base del parere di un medico di un altro Stato membro, erano diverse e meno invasive di quelle prescritte dal medico dello Stato membro di residenza.
Causa C-544/19 - ECOTEX BULGARIA - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 6 ottobre 2021 - Libera circolazione di capitali - Principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene - L’articolo 63 TFUE, in combinato disposto con l’articolo 49, paragrafo 3, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che esso non osta a una normativa di uno Stato membro che, al fine di contrastare l’elusione e l’evasione fiscali, vieti il pagamento in contanti oltre una certa soglia e stabilisca un regime sanzionatorio in caso di violazione di questo divieto, calcolato sulla base di una percentuale fissa applicabile all’importo del pagamento effettuato e non modulabile sulla base delle circostanze del caso di specie. La normativa deve però essere idonea a garantire la realizzazione di detti obiettivi e non eccedere quanto necessario per conseguirli.
Causa C-561/19 - Consorzio Italian Management e Catania Multiservizi - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 6 ottobre 2021 - Rinvio pregiudiziale - Articolo 267 TFUE - Un giudice nazionale avverso le cui decisioni non possa proporsi ricorso giurisdizionale di diritto interno non può essere esonerato dal proprio obbligo di sottoporre alla Corte di Giustizia una questione relativa all’interpretazione del diritto dell’Unione sollevata dinanzi ad esso per il solo motivo che ha già adito la Corte in via pregiudiziale nell’ambito del medesimo procedimento nazionale. Tuttavia, può astenersi dal sottoporre una questione pregiudiziale alla Corte per motivi di irricevibilità inerenti al procedimento dinanzi a detto giudice, fatto salvo il rispetto dei principi di equivalenza e di effettività.
Causa C-338/20 - Prokuratura Rejonowa Łódź-Bałuty - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 6 ottobre 2021 - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia - Cooperazione giudiziaria in materia penale – Reciproco riconoscimento - L’articolo 20 (3), della decisione quadro 2005/214/GAI, relativa all’applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sanzioni pecuniarie, deve essere interpretato nel senso che consente all’autorità dello Stato membro di esecuzione di rifiutare di dare esecuzione a una decisione che infligge una sanzione pecuniaria per un’infrazione stradale, qualora detta decisione sia stata notificata al suo destinatario senza essere accompagnata dalla traduzione, in una lingua a lui comprensibile, degli elementi della decisione che sono essenziali per consentirgli di comprendere ciò che gli è addebitato e di esercitare pienamente i suoi diritti della difesa, e senza che gli sia stata offerta la possibilità di ottenere una traduzione dietro sua richiesta.
Ordinanza C:2021:834 della Corte di giustizia del 6 ottobre 2021 nella causa C-204/21 R-RAP - Commissione/ Polonia - Principi del diritto comunitario - Il vicepresidente della Corte respinge la richiesta della Polonia di revocare l'ordinanza del 14 luglio 2021, che prevede l'immediata sospensione dell'applicazione delle disposizioni nazionali relative in particolare ai poteri della sezione disciplinare della Corte suprema.
Parere 1/19 della Corte di giustizia (Grande Sezione) del 6 ottobre 2021 - Convenzione di Istanbul - I trattati non vietano al Consiglio di attendere, prima di adottare la decisione recante conclusione, da parte dell’Unione, della Convenzione di Istanbul, il «comune accordo» degli Stati membri, tuttavia il Consiglio non può modificare la procedura di conclusione di detta convenzione subordinando la conclusione alla previa constatazione di un tale «comune accordo».
SETTEMBRE
Causa C‑186/20 - Hydina SK - Sentenza della Corte di Giustizia (Decima Sezione) del 30 settembre 2021 - Fiscalità - Cooperazione amministrativa - L’articolo 10 del regolamento (UE) n. 904/2010 alla luce del considerando 25 del regolamento stesso va interpretato nel senso che questo non prevede termini il cui superamento può incidere sulla legittimità della sospensione di una verifica fiscale prevista dal diritto dello Stato membro richiedente in attesa della comunicazione, da parte dello Stato membro interpellato, delle informazioni richieste nell’ambito del meccanismo di cooperazione amministrativa istituito da tale regolamento.
Causa C-296/20 - Commerzbank - Sentenza della Corte di Giustizia (Sesta Sezione) del 30 settembre 2021 - Cooperazione giudiziaria in materia civile - Convenzione di Lugano II - Qualora al momento della stipulazione di un contratto, il professionista e il consumatore fossero domiciliati in uno stesso Stato - vincolato dalla Convenzione di Lugano II - e un elemento di estraneità del rapporto giuridico si sia manifestato solo dopo la conclusione del contratto, a causa del successivo trasferimento del domicilio del consumatore in un altro Stato vincolato dalla convenzione, la competenza giurisdizionale è determinata dall’articolo 15, paragrafo 1, lettera c), della Convenzione di Lugano II.
Causa C‑341/20 - Commissione/Italia - Sentenza della Corte di Giustizia (Ottava Sezione) del 16 settembre 2021 - Fiscalità - Inadempimento di uno Stato – Articolo 258 TFUE – Direttiva 2003/96/CE - Concedendo il beneficio dell’esenzione dall’accisa ai carburanti utilizzati da imbarcazioni private da diporto esclusivamente nel caso in cui tali imbarcazioni costituiscano l’oggetto di un contratto di noleggio, indipendentemente dal modo in cui esse vengono effettivamente utilizzate, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza dell’articolo 14, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 2003/96/CE del Consiglio, del 27 ottobre 2003, che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità.
Causa C-107/19 - Dopravní podnik hl. m. Prahy - Sentenza della Corte di Giustizia (Decima Sezione) del 9 settembre 2021 – Politica sociale – Qualora emerga che i vincoli imposti a un lavoratore durante la pausa concessa nell’orario di lavoro gli impediscano di gestire liberamente il proprio tempo libero e di dedicarsi ai propri interessi, la pausa in questione costituisce «orario di lavoro» ai sensi dell’articolo 2 della direttiva 2003/88/CE.
Causa C-18/20 - Bundesamt für Fremdenwesen und Asyl - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 9 settembre 2021 – Politica di asilo - Il diritto dell’Unione osta a che una domanda reiterata di protezione internazionale sia respinta in quanto inammissibile per il solo fatto che si basa su risultanze già esistenti all’epoca del procedimento relativo alla prima domanda. Inoltre, la riapertura del primo procedimento al fine di esaminare il merito della domanda reiterata non può essere subordinata alla condizione che tale domanda sia stata presentata entro un determinato termine.
Causa C-768/19 - Bundesrepublik Deutschland - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 9 settembre 2021 – Politica di asilo – La Corte fornisce un’interpretazione dell’articolo 2, lett. J., terzo comma della direttiva 2011/95/UE precisando la nozione di padre, madre o altro adulto che sia responsabile del beneficiario di protezione internazionale qualora questo sia minore e non coniugato.
C-930/19 - Stato belga (Droit de séjour en cas de violence domestique) - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 2 settembre 2021 – Cittadinanza UE - Diritto di Soggiorno - Ai fini del mantenimento del permesso di soggiorno, un cittadino di un paese terzo vittima di atti di violenza domestica da parte del coniuge cittadino dell’UE (direttiva 2004/38) non si trova in una situazione comparabile a quella di un cittadino di un paese terzo vittima di atti di violenza domestica commessi da parte del coniuge cittadino di un paese terzo (2003/86). La differenza di trattamento non costituisce quindi una violazione del principio di uguaglianza sancito dall’art. 20 della Carta dei diritti fondamentali.
Causa C-932/19 - OTP Jelzálogbank e a. - Sentenza della Corte di Giustizia (Sesta Sezione) del 2 settembre – Tutela dei consumatori - È compatibile con il diritto dell’Unione la normativa ungherese che vieta l’annullamento dell’intero contratto di mutuo denominato in valuta estera contenente una clausola abusiva sul divario nel cambio.
Causa C-854/19 – Vodafone - Sentenza della Corte di Giustizia (Ottava Sezione) del 2 settembre 2021 – Tutela dei consumatori - Una opzione tariffaria c.d. a “tariffa 0” che comporta una limitazione dell’utilizzo in roaming, è incompatibile con gli obblighi derivanti dall’articolo 3 del regolamento (UE) 2015/2120 che stabilisce misure riguardanti l’accesso a un’Internet aperta.
Causa C-790/19 - LG e MH (Autoriciclaggio) - Sentenza della Corte di Giustizia (Seconda Sezione) del 2 settembre 2021 – La formulazione dell’articolo 1, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2005/60, relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, non esclude che l’autore del reato principale da cui provengono i capitali riciclati possa essere l’autore del reato di riciclaggio degli stessi capitali. Questa ipotesi non è contraria al principio di ne bis in idem se i fatti che hanno dato luogo al procedimento penale non sono identici a quelli costitutivi del reato principale.
Causa C-502/20 - Institut des Experts en Automobiles - Sentenza della Corte di Giustizia (Nona Sezione) del 2 settembre 2021 - Libertà di stabilimento - libera prestazione di servizi - riconoscimento delle qualifiche professionali - L’articolo 5, paragrafo 2, della direttiva 2005/36 osta a una normativa dello Stato membro ospitante che non consente l’esercizio temporaneo o occasionale di una professione sul suo territorio a un professionista già stabilito in tale Stato membro o che si è dotato di un’infrastruttura, come un ufficio, in detto Stato membro.
Causa C-371/20 - Peek & Cloppenburg - Sentenza della Corte di Giustizia (Sesta Sezione) del 2 settembre 2021 - Tutela dei consumatori – direttiva 2005/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio - pratiche commerciali sleali delle imprese nei confronti dei consumatori nel mercato interno - La promozione di un prodotto attraverso la pubblicazione di un contenuto redazione si intende finanziata da un professionista quando questo fornisce una contropartita che abbia un valore patrimoniale purché ci sia un nesso certo tra il finanziamento e la pubblicazione. Rientra in questa ipotesi la messa a disposizione gratuita da parte del professionista di immagini protette da diritti di utilizzo sulle quali siano visibili i locali commerciali o i prodotti commercializzati.
Causa C-350/20 – INPS - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 2 settembre 2021 – Politica sociale – La normativa italiana che esclude i cittadini di paesi terzi di cui all’articolo 3, paragrafo 1, lettere b) e c), della direttiva 2011/98 dal beneficio di un assegno di natalità e di un assegno di maternità non è conforme all’articolo 12, paragrafo 1, lettera e), di tale direttiva.
C-930/19 - Stato belga (Droit de séjour en cas de violence domestique) - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 2 settembre 2021 – Cittadinanza UE - Diritto di Soggiorno - Ai fini del mantenimento del permesso di soggiorno, un cittadino di un paese terzo vittima di atti di violenza domestica da parte del coniuge cittadino dell’UE (direttiva 2004/38) non si trova in una situazione comparabile a quella di un cittadino di un paese terzo vittima di atti di violenza domestica commessi da parte del coniuge cittadino di un paese terzo (2003/86). La differenza di trattamento non costituisce quindi una violazione del principio di uguaglianza sancito dall’art. 20 della Carta dei diritti fondamentali.
LUGLIO
Causa C-804/18 – WABE - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 15 luglio 2021 – Politica sociale - Il divieto di indossare sul luogo di lavoro qualsiasi forma visibile di espressione delle convinzioni politiche, filosofiche o religiose può essere giustificato dall’esigenza del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali.
Causa C-791/19 - Commissione/ Polonia - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 15 luglio 2021 – Principi del diritto dell’Unione - La Corte, alla luce delle recenti riforme del potere giudiziario in Polonia, ritiene che il regime disciplinare dei giudici polacchi non sia conforme al diritto dell’Unione.
Causa C-911/19 - Fédération bancaire française (FBF) (LINK ALLA SENTENZA IN INGLESE, ITALIANO PER ORA NON DISPONIBILE) - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 15 luglio 2021 – Rinvio pregiudiziale - La procedura pregiudiziale può essere utilizzata per controllare la validità degli orientamenti dell’Autorità Bancaria Europea. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che gli orientamenti sulle modalità di governance e di sorveglianza dei prodotti bancari di dettaglio fossero validi.
Causa C-709/20 - The Department for Communities in Northern Ireland - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 15 luglio 2021 – Cittadinanza UE - Principio di non-discriminazione - È compatibile con il principio di uguaglianza e di parità di trattamento dell’UE la normativa britannica sull’ottenimento del credito universale nella parte in cui esclude i cittadini dell’Unione che dispongono di un diritto di soggiorno sulla base degli accordi Brexit, ma che non soddisfano tutte le condizioni previste dalla direttiva 2004/38.
Causa C-795/19 - Tartu Vangla - Sentenza della Corte di Giustizia (Seconda Sezione) del 15 luglio 2021 – Politica sociale - Principio di non-discriminazione - Contrasta col diritto dell’Unione la normativa estone che prevede un’impossibilità assoluta di mantenere nelle sue funzioni un agente penitenziario la cui acutezza uditiva non sia conforme alle soglie minime di percezione sonora, senza verificare preventivamente lla sua capacità di svolgere dette funzioni..
Causa C-535/19 - A (Soins de santé publics) - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 15 luglio 2021 – Cittadinanza UE - La Corte conferma il diritto dei cittadini dell'Unione economicamente inattivi, residenti in uno Stato membro diverso da quello di origine, di essere iscritti al sistema pubblico di assicurazione malattia dello Stato membro ospitante, al fine di beneficiare di prestazioni di cure mediche finanziate da tale Stato. La Corte precisa, tuttavia, che il diritto dell'Unione non impone l'obbligo di iscrizione gratuita a detto sistema.
Causa C-30/20 - Volvo e a. - Sentenza della Corte di Giustizia (Prima Sezione) del 15 luglio 2021 – Cooperazione giudiziaria in materia civile – La Corte fornisce chiarimenti all'autorità giudiziaria competente ai sensi dell’articolo 7 del Regolamento (UE) n. 1215/2012 in caso di azione per risarcimento del danno causato da accordi collusivi sulla fissazione e sull'aumento dei prezzi di beni.
GIUGNO
Causa C-784/19 - TEAM POWER EUROPE - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 3 giugno 2021 – Libera circolazione dei lavoratori - Affinché si possa ritenere che un’agenzia interinale «eserciti abitualmente le sue attività» in uno Stato membro, essa deve svolgere una parte significativa delle sue attività di messa a disposizione di lavoratori in favore di imprese utilizzatrici che sono stabilite ed esercitano le loro attività nel territorio di detto Stato membro.
Causa C-650/18 - Ungheria/ Parlamento - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 3 giugno 2021 - La Corte respinge il ricorso dell’Ungheria contro la risoluzione del Parlamento europeo che avvia la procedura volta a constatare l’esistenza di un evidente rischio di violazione grave, da parte di detto Stato membro, dei valori su cui si fonda l’Unione.
Causa C-624/19 - Tesco Stores - Sentenza della Corte di Giustizia (Seconda Sezione) del 3 giugno 2021 – Politica sociale - L’articolo 157 TFUE ha efficacia diretta nelle controversie tra privati in cui è dedotta l’inosservanza del principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e lavoratori di sesso femminile. Il principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e lavoratori di sesso femminile sancito dal diritto dell’Unione può essere direttamente invocato, per uno «stesso lavoro» come per un «lavoro di pari valore», nelle controversie tra privati.
Causa C-65/20 - KRONE - Verlag - Sentenza della Corte di giustizia (Prima Sezione) del 10 giugno 2021– Tutela dei consumatori – Un articolo di giornale che fornisce consigli inesatti sull’utilizzo di una pianta a scopi terapeutici, dai quali sia derivato un danno alla salute del lettore, non costituisce un prodotto difettoso ai sensi del diritto dell'Unione. Di conseguenza, non è atto a far sorgere la responsabilità oggettiva dell'editore o della tipografia di detto giornale ai sensi della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi.
Cause C-609/19, C-776/19 - C-782/19 - BNP Paribas Personal Finance - Sentenza della Corte di giustizia (Prima Sezione) del 10 giugno 2021 – Tutela dei consumatori - Un consumatore che ha sottoscritto un contratto di mutuo espresso in valuta estera e che ignora il carattere abusivo di una clausola inserita nel contratto non può essere soggetto ad alcun termine di prescrizione per la restituzione degli importi pagati sulla base di tale clausola.
Causa C-901/19 - Bundesrepublik Deutschland (nozione di “minacce gravi e individuali”) - Sentenza della Corte di Giustizia (Terza Sezione) del 10 giugno 2021 – Politica di asilo - Quando sono investite di una domanda di protezione sussidiaria, le autorità competenti degli Stati membri devono esaminare tutte le circostanze pertinenti che caratterizzano la situazione del Paese d’origine del richiedente per determinare il grado di intensità di un conflitto armato. La sistematica applicazione di un unico criterio quantitativo, quale ad esempio una soglia minima di vittime civili, potrebbe escludere persone che hanno effettivamente bisogno di protezione.
Causa C-645/19 - Facebook Ireland e a. - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 15 giugno 2021 - Protezione dati - Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD): la Corte precisa le condizioni di esercizio dei poteri delle autorità nazionali di controllo per il trattamento transfrontaliero di dati. In presenza di determinate condizioni, un'autorità nazionale di controllo può esercitare il suo potere di intentare un’azione dinanzi ad un giudice di uno Stato membro in caso di presunta violazione del RGPD, pur non essendo l'autorità capofila per tale trattamento.
Causa C-597/19 - M.I.C.M. - Sentenza della Corte di Giustizia (Quinta Sezione) del 17 giugno 2021 - Proprietà intellettuale - Sono ammissibili, a determinate condizioni, la registrazione sistematica di indirizzi IP di utenti e la comunicazione dei loro nomi e indirizzi postali al titolare dei diritti intellettuali o a un terzo per consentire la presentazione di un ricorso per risarcimento danni. La richiesta di informazioni da parte di un titolare dei diritti di proprietà intellettuale non può essere abusiva e deve essere giustificata e proporzionata.
Causa C-439/19 - Latvijas Republikas Saeima - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 22 giugno 2021 - Protezione dati - Il diritto dell’Unione in materia di protezione dei dati osta alla normativa lettone che obbliga l’autorità per la sicurezza stradale a rendere accessibili al pubblico i dati relativi ai punti di penalità inflitti ai conducenti per infrazioni stradali. Non è dimostrato che questo regime sia necessario per conseguire l’obiettivo perseguito, che consiste nel miglioramento della sicurezza stradale.
Causa C-718/19 - Ordre des barreaux francophones e germanophone e a. - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 22 giugno 2021 – Cittadinanza UE - Le misure di esecuzione di una decisione di allontanamento di un cittadino dell'Unione e dei suoi familiari per motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza, che si ispirano alla normativa applicabile ai cittadini dei Paesi terzi, non sono di per sé contrarie al diritto dell’Unione. Tuttavia tali restrizioni alla libertà di circolazione e al diritto di soggiorno possono essere giustificate se adottate esclusivamente in relazione al comportamento personale dell’interessato e nel rispetto del principio di proporzionalità.
Causa C-719/19 - Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 22 giugno 2021 – Cittadinanza UE - Un cittadino dell’Unione che sia stato oggetto di un provvedimento di allontanamento può beneficiare di un nuovo diritto di soggiorno nel territorio dello Stato membro ospitante soltanto dopo aver posto fine al suo soggiorno in tale territorio in modo reale ed effettivo.
MAGGIO
Causa C-505/19 - Bundesrepublik Deutschland (Notice rouge d’Interpol) - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 12 maggio 2021 - Il principio che vieta il cumulo delle azioni penali può ostare all’arresto, nello spazio Schengen e nell’Unione europea, di una persona interessata da una segnalazione Interpol.
Cause riunite C-83/19, C-127/19, C-195/19, C-291/19, C-355/19 e C-397/19 - Asociaţia "Forumul Judecătorilor din România" - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 18 maggio 2021 – La Corte di Giustizia, a seguito di sei rinvii pregiudiziali, si è pronunciata su una serie di riforme rumene relative all’organizzazione della giustizia, al regime disciplinare dei magistrati, alla responsabilità patrimoniale dello Stato e alla responsabilità personale dei giudici in caso di errore giudiziario.
Causa C-8/20 - L.R. - Sentenza della Corte di Giustizia (Quarta sezione) del 20 maggio – Politica di asilo - Una domanda di protezione internazionale non può essere ritenuta inammissibile solo perché la Norvegia ha respinto una precedente domanda di asilo della stessa persona. Sebbene, infatti, detto Stato terzo partecipi parzialmente al sistema europeo comune di asilo, esso non può essere equiparato a uno Stato membro.
APRILE
Causa C-30/19, Diskrimineringsombudsmannen / Braathens Regional Aviation AB - Sentenza della Corte di Giustizia del 15 aprile 2021 (Grande Sezione) - Discriminazione - Il diritto dell’Unione osta a una normativa nazionale che impedisce a un giudice, investito di un ricorso per risarcimento fondato su un’asserita discriminazione, di constatarne la sussistenza se il convenuto accetta di pagare il risarcimento richiesto senza riconoscerla. Il solo versamento di una somma di denaro non è idoneo a garantire la tutela giurisdizionale effettiva di una persona che chieda la constatazione della discriminazione subita.
Causa C-194/19, H. A./ Belgio - Sentenza della Corte di Giustizia del 15 aprile 2021 (Grande Sezione) - Politica di asilo - Un richiedente asilo deve poter invocare delle circostanze successive all’adozione di una decisione di trasferimento contro la quale egli propone ricorso. Spetta a ciascuno Stato membro stabilire le modalità procedurali dei ricorsi giurisdizionali intesi a garantire detta tutela giurisdizionale effettiva.
Causa C-515/19 Eutelsat SA/Autorité de régulation des communications électroniques et des postes e Inmarsat Ventures SE - Sentenza della Corte di Giustizia del 15 aprile 2021 (Grande Sezione) - Telecomunicazioni - Servizi di connessione Internet a bordo degli aerei: non è necessariamente incompatibile col quadro normativo europeo un sistema mobile via satellite che si basa principalmente, in termini di capacità dei dati trasmessi, su componenti terrestri complementari installati in modo da coprire l’intero territorio dell’Unione. La gestione rafforzata di componenti terrestri è possibile a condizione che la concorrenza non sia falsata e che il componente satellitare del sistema presenti un’utilità reale e concreta.
Causa C-846/19, EQ / Administration de l'Enregistrement, des Domaines et de la TVA - Sentenza del 15 aprile 2021 (Grande Sezione) - IVA - L’attività di protezione di persone maggiorenni legalmente incapaci svolta da un avvocato costituisce, in linea di principio, un’attività economica. Essa può essere esentata dall’IVA se le prestazioni di servizi in questione sono strettamente connesse all'assistenza e alla previdenza sociale e se l’avvocato beneficia, per l’impresa che egli gestisce a tali fini, di un riconoscimento quale organismo avente carattere sociale.
Causa C-896/19, Repubblika / Il-Prim Ministru - Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 20 aprile 2021 - Valori dell’UE - L’articolo 47 della Carta dei Diritti Fondamentali deve essere preso in considerazione ai fini dell’interpretazione dell’articolo 19, paragrafo 1, secondo comma TUE che impone a tutti gli Stati membri di stabilire i rimedi giurisdizionali necessari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva. L’articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE deve essere interpretato nel senso che non osta a disposizioni nazionali che conferiscono al Primo ministro dello Stato membro interessato un potere decisivo nel processo di nomina dei giudici, prevedendo al contempo l’intervento, in tale processo, di un organo indipendente incaricato, segnatamente, di valutare i candidati ad un posto di giudice e di fornire un parere a tale Primo ministro.
Causa C‑485/19, LH / Profi Credit Slovakia s. r. o - Sentenza del 22 aprile 2021 (Prima Sezione) - Tutela dei consumatori - Il principio di effettività deve essere interpretato nel senso che osta a una normativa nazionale che prevede che un’azione proposta da un consumatore ai fini della restituzione di somme indebitamente versate nell’ambito dell’esecuzione di un contratto di credito sia soggetta a un termine di prescrizione di tre anni che decorre dal giorno in cui l’arricchimento ingiustificato ha avuto luogo. L’articolo 10, paragrafo 2, e l’articolo 22, paragrafo 1, della direttiva 2008/48, come interpretati dalla sentenza del 9 novembre 2016, Home Credit Slovakia (C‑42/15, EU:C:2016:842), sono applicabili a un contratto di credito che è stato stipulato prima della pronuncia di tale sentenza e prima di una modifica della normativa nazionale operata al fine di conformarsi all’interpretazione adottata nella suddetta sentenza.
Causa C-73/20 - Oeltrans Befrachtungsgesellschaft - Sentenza della Corte del 22 aprile 2021 (Prima Sezione) - Procedure d’insolvenza - La legge applicabile al contratto in forza del Regolamento n. 593/2008 disciplina anche il pagamento effettuato da un terzo in esecuzione dell’obbligazione contrattuale di pagamento di una delle parti del contratto, qualora, nell’ambito di una procedura di insolvenza, tale pagamento sia contestato in quanto atto pregiudizievole per la massa dei creditori.
Causa C‑826/19 - WZ / Austrian Airlines AG - Sentenza della Corte del 22 aprile 2021 (Quarta Sezione) - Trasporto aereo - Il dirottamento di un volo verso un aeroporto diverso da quello per il quale era stata effettuata la prenotazione, ma che serve la stessa città o regione, non dà di per sé diritto a una compensazione pecuniaria forfettaria. La compagnia aerea deve invece offrire di propria iniziativa al passeggero la presa in carico delle spese di trasferimento verso l’aeroporto per il quale era stata effettuata la prenotazione o, eventualmente, verso un’altra destinazione vicina con lui concordata.
MARZO
CAUSA C-746/18 H.K. / Prokuratuur - Sentenza della Corte di Giustizia del 2 marzo 2021 (Grande Sezione) - Rinvio pregiudiziale - Trattamento dei dati personali nel settore delle comunicazioni elettroniche. L’accesso, per fini penali, ad un insieme di dati di comunicazioni elettroniche relativi al traffico o all’ubicazione, che permettano di trarre precise conclusioni sulla vita privata, è autorizzato soltanto allo scopo di lottare contro gravi forme di criminalità o di prevenire gravi minacce alla sicurezza pubblica.
CAUSA C-824/18 - A.B. e.a - Sentenza della Corte di Giustizia del 2 marzo 2021 (Grande Sezione) - Rinvio pregiudiziale - Stato di diritto - Sono potenzialmente suscettibili di violare il diritto dell’Unione le varie modifiche della legge polacca sul Consiglio Nazionale della Magistratura che hanno l’effetto di rimuovere il controllo giurisdizionale effettivo sulle decisioni con cui tale Consiglio presenta al Presidente della Repubblica i candidati alle funzioni di giudice presso la Corte suprema. In caso di accertata violazione, il principio del primato del diritto dell’Unione impone al giudice nazionale di disapplicare tali modifiche.
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CAUSA C-362/19 P Commissione / Fútbol Club Barcelona - Sentenza della Corte di Giustizia del 4 marzo 2021 (Quinta Sezione) - Impugnazione – Aiuti di Stato – Aiuto concesso ad alcuni club calcistici professionistici – La Corte annulla la sentenza del Tribunale dell’Unione europea del 26 febbraio 2019 che ha annullato la decisione del 4 luglio 2016 con la quale la Commissione ha statuito che la normativa spagnola introdotta nel 1990 in tema di club sportivi ha introdotto un vantaggio fiscale in materia di imposta sulle società a favore dei quattro club interessati costituendo un regime di aiuti illegale e incompatibile, e ha ordinato alla Spagna di porvi fine e di recuperare gli aiuti individuali versati ai beneficiari di tale regime.
CAUSA C-193/19 - Migrationsverket - Sentenza della Corte di Giustizia del 4 marzo 2021 (Quarta Sezione) - Controlli alle frontiere, asilo e immigrazione - I motivi attinenti al rispetto dei diritti fondamentali del cittadino di un paese terzo possono rientrare nella nozione di «motivi seri» ai sensi dell’articolo 25, paragrafo 1, della Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen. Ne consegue che uno Stato membro non può essere privato della possibilità di rilasciare un titolo di soggiorno per motivi attinenti al ricongiungimento familiare per il solo fatto che l’identità del cittadino di un paese terzo interessato non può essere comprovata in maniera certa mediante un documento di viaggio valido.
CAUSA C-392/19 - VG Bild-Kunst/Stiftung Preußischer Kulturbesitz - Sentenza della Corte di Giustizia del 9 marzo 2021 (Grande Sezione) - Proprietà intellettuale - Diritto d’autore e diritti connessi nella società dell’informazione - Quando il titolare del diritto d’autore ha adottato o imposto misure restrittive contro il framing, l’incorporazione di un’opera in una pagina Internet di un terzo, mediante tale tecnica, costituisce una messa a disposizione di tale opera ad un pubblico nuovo. Tale comunicazione al pubblico deve pertanto ricevere l’autorizzazione del titolare del diritto d’autore.
CAUSA C‑580/19 RJ/Stadt Offenbach am Main e CAUSA C‑344/19 D.J. Radiotelevizija Slovenija - Sentenze della Corte di Giustizia del 9 marzo 2021 (Grande Sezione) - Un periodo di guardia o prontezza in regime di reperibilità costituisce, nella sua interezza, orario di lavoro soltanto qualora i vincoli imposti al lavoratore pregiudichino in modo assai significativo la sua facoltà di gestire, nel corso di tale periodo, il proprio tempo libero Non sono rilevanti le difficoltà organizzative che un periodo di guardia o prontezza può determinare per il lavoratore e che sono la conseguenza di fattori naturali o della libera scelta di costui.
CAUSA C‑739/19 - VK/An Bord Pleanála - Sentenza del 10 marzo 2021 (Prima Sezione) - Libera prestazione di servizi da parte degli avvocati - Considerando l’obiettivo della buona amministrazione della giustizia, l’articolo 5 della direttiva 77/249/CEE è compatibile con l’imposizione a un avvocato che presti servizi di rappresentanza del suo cliente, di agire di concerto con un avvocato che eserciti dinanzi al giudice adito e che sarebbe in caso di necessità responsabile nei confronti di quest’ultimo. Questa imposizione non è sproporzionata in un sistema in cui entrambi gli avvocati hanno la possibilità di definire i propri rispettivi ruoli e l’avvocato che esercita dinanzi al giudice adito è, in generale, chiamato soltanto ad assistere l’avvocato prestatore al fine di consentirgli di garantire l’adeguata rappresentanza del cliente e la corretta esecuzione dei suoi obblighi nei confronti del giudice. Andrebbe invece oltre quanto necessario per conseguire l’obiettivo della buona amministrazione della giustizia, un obbligo generale di agire di concerto con un avvocato che eserciti dinanzi al giudice adito, che non consenta di tenere conto dell’esperienza dell’avvocato prestatore.
CAUSA C-112/20 - MA/Belgio - Sentenza dell’11 marzo 2021 (Decima Sezione) - L’articolo 5 della direttiva 2008/115/CE recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, in combinato disposto con l’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che gli Stati membri devono tenere nella debita considerazione l’interesse superiore del minore prima di adottare una decisione di rimpatrio, accompagnata da un divieto d’ingresso, persino qualora il destinatario di tale decisione non sia un minore, bensì il padre di quest’ultimo.
CAUSA C-64/20 - UH/An tAire Talmhaíochta Bia agus - Sentenza della Corte di Giustizia del 17 marzo 2021 (Prima Sezione) - Il giudice di uno Stato membro è tenuto a esercitare il potere conferitogli dal diritto nazionale di dichiarare che tale Stato membro non ha correttamente recepito una direttiva dell’Unione ed è tenuto a rimediarvi.
CAUSA C-585/19 - Academia de Studii Economice din București (ASE) - Sentenza della Corte di Giustizia del 17 marzo 2021 (Quinta Sezione) - Qualora un lavoratore abbia stipulato con il medesimo datore di lavoro più contratti di lavoro, il periodo minimo di riposo giornaliero si applica ai contratti considerati nel loro insieme e non a ciascuno dei contratti considerato separatamente.
CAUSA C-488/19 - JR- Sentenza della Corte di Giustizia del 17 marzo 2021 (Prima Sezione) - Mandato d’arresto europeo - Decisione quadro 2002/584/GAI - Un mandato d’arresto europeo può essere emesso sulla base di una decisione giudiziaria dello Stato membro emittente che ordini l’esecuzione di una pena inflitta da un giudice di uno Stato terzo qualora la sentenza sia stata riconosciuta con decisione di un giudice dello Stato membro emittente. Tuttavia, l’emissione del mandato d’arresto europeo è soggetta alla condizione, da un lato, che la persona ricercata sia stata condannata a una pena privativa della libertà non inferiore a quattro mesi e, dall’altro, che il procedimento che ha portato alla pronuncia della sentenza successivamente riconosciuta nello Stato emittente abbia rispettato i diritti fondamentali. Per stabilire se un reato sia stato commesso «al di fuori del territorio dello Stato membro emittente» occorre prendere in considerazione la competenza penale dello Stato terzo che ha consentito di perseguire il reato e non quella dello Stato membro emittente.
CAUSA C-578/19 - Kuoni Travel - Sentenza del 18 marzo 2021 (Terza Sezione) - Responsabilità dell’organizzatore di viaggi per la corretta esecuzione degli obblighi derivanti dal contratto da parte di altri prestatori di servizi - L’articolo 5, paragrafo 2, terzo trattino, della direttiva 90/314/CEE deve essere interpretato nel senso che in caso di inadempimento o di cattiva esecuzione degli obblighi derivanti da un contratto concluso tra un organizzatore di un viaggio «tutto compreso» e un consumatore, l’organizzatore non può essere esonerato dalla responsabilità derivante da tale inadempimento o cattiva esecuzione qualora queste risultino dalle azioni di un dipendente di un prestatore di servizi che esegue tale contratto. Il dipendente non può essere considerato un prestatore di servizi ai fini dell’applicazione di tale disposizione.
CAUSA C-28/20 Airhelp Ltd / Scandinavian Airline System SAS – Sentenza della Corte di Giustizia del 23 Marzo 2021 (Grande Sezione) - Uno sciopero organizzato dal sindacato del personale di un vettore aereo, diretto in particolare ad ottenere aumenti salariali, non rientra nella nozione di "circostanza straordinaria" idonea a esonerare la compagnia aerea dall'obbligo di pagare una compensazione pecuniaria per la cancellazione o il ritardo prolungato dei voli interessati Ciò vale anche se lo sciopero è organizzato nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa nazionale.
CAUSA C-603/20 PPU SS / MCP - Sentenza della Corte di Giustizia del 24 Marzo 2021 (Quinta Sezione) - Spazio di libertà, sicurezza e giustizia - La competenza del giudice di uno Stato membro investito di un’azione per responsabilità genitoriale non può essere stabilita sulla base dell’articolo 10 del regolamento Bruxelles II bis in caso di sottrazione di un minore verso uno Stato terzo.
CAUSE RIUNITE C-870/19 e C-871/19 -Prefettura Ufficio territoriale del governo di Firenze / MI e TB - Sentenza della Corte di Giustizia del 24 marzo 2021 (Decima Sezione)- I conducenti di camion, pullman e autobus, che, in occasione di un controllo, non presentano i fogli di registrazione del cronotachigrafo relativi alla giornata del controllo e ai 28 giorni precedenti, sono soggetti a una sola sanzione, indipendentemente dal numero di fogli di registrazione mancanti.
CAUSA C-771/19 NAMA Symvouloi Michanikoi kai Meletites AE - LDK Symvouloi Michanikoi A.E. e a./Archi Exetasis Prodikastikon Prosfigon (AEPP) e Attiko Metro A.E.- Sentenza della Corte di Giustizia del 24 Marzo 2021 (Decima Sezione) - Ravvicinamento delle legislazioni - Il diritto dell’Unione osta a una prassi nazionale secondo la quale un candidato escluso da una gara in un appalto pubblico, nel suo ricorso contro l’ammissione dell'offerta di un altro offerente, può invocare unicamente la violazione del principio di eguaglianza nella valutazione delle offerte.
FEBBRAIO
CAUSA C-481/19 - DB / Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 2 febbraio 2021 - Una persona fisica sottoposta ad un procedimento sanzionatorio amministrativo per abuso di informazioni privilegiate ha il diritto di mantenere il silenzio se le sue risposte possono far emergere la sua responsabilità per un illecito passibile di sanzioni amministrative aventi carattere penale oppure la sua responsabilità penale. Tuttavia, il diritto al silenzio non può giustificare qualsiasi mancanza di collaborazione con le autorità competenti.
CAUSE RIUNITE C-155/19 e C-156/19 - Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e Consorzio Ge.Se.Av. S.c.arl / De Vellis Servizi Globali Srl - Sentenza della Corte (Quarta Sezione) del 3 febbraio 2021 - Una federazione sportiva nazionale, come la Federazione Italiana Giuoco Calcio, può essere assoggettata alle norme in materia di affidamento degli appalti pubblici se esercita attività di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale.
CAUSA C-922/19 Stichting Waternet / MG - Sentenza della Corte di Giustizia del 3 febbraio 2021 (Sesta Sezione) - Pratiche commerciali sleali - Distribuzione di acqua potabile - La nozione di «fornitura non richiesta» (punto 29 allegato I direttiva 2005/29), deve essere interpretata nel senso che, fatte salve le verifiche che il giudice del rinvio deve effettuare, essa non comprende una pratica commerciale di una società di distribuzione di acqua potabile consistente nel mantenere l’allaccio alla rete pubblica di distribuzione di acqua in caso di trasferimento di un consumatore in un’abitazione precedentemente occupata, allorché tale consumatore non ha la possibilità di scegliere il fornitore di tale servizio, ed è a conoscenza del fatto che l’abitazione di cui trattasi è allacciata alla rete pubblica di distribuzione di acqua e che la fornitura di acqua è a pagamento.
CAUSA C‑760/19 - JCM Europe (UK) Ltd / Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs - Sentenza della Corte di Giustizia del 4 febbraio 2021 (Nona Sezione) ))
CAUSA C-407/19 Katoen Natie Bulk Terminals NV e General Services Antwerp NV/Belgische Staat e C-471/19 Middlegate Europe NV/Ministerraad - Sentenza della Corte di Giustizia dell’11 febbraio 2021 (Quarta Sezione) Libertà di stabilimento - Una legge che riserva il lavoro portuale a lavoratori riconosciuti può essere compatibile con il diritto dell’Unione se mira a garantire la sicurezza nelle zone portuali e la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
CAUSA C‑673/19 - M, A, Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid / Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid, T - Sentenza della Corte di Giustizia del 24 febbraio 2021 (Quinta Sezione) - Asilo e immigrazione – Direttiva 2008/115/CE – Principio di “non‑refoulement” (non respingimento) – Mancanza di una decisione di rimpatrio- Gli articoli 3, 4, 6 e 15 della direttiva 2008/115/CE devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a che uno Stato membro sottoponga a trattenimento amministrativo un cittadino di un paese terzo, il cui soggiorno nel suo territorio è irregolare, al fine di procedere al trasferimento forzato di tale cittadino verso un altro Stato membro nel quale il medesimo gode dello status di rifugiato, qualora questo stesso cittadino si sia rifiutato di ottemperare all’ordine impartitogli di recarsi in tale altro Stato membro e non sia possibile adottare una decisione di rimpatrio nei suoi confronti.
CAUSA C-604/19 - Gmina Wrocław / Dyrektor Krajowej informacji Skarbowej - Sentenza della Corte di Giustizia del 25 febbraio 2021 (Prima Sezione) - Fiscalità – Imposta sul valore aggiunto (IVA) – Direttiva 2006/112/CE - La conversione del diritto di usufrutto perpetuo su un bene immobile in diritto di piena proprietà prevista da una normativa nazionale dietro pagamento di un canone costituisce una cessione di beni, ai sensi dell’art. 14, paragrafo 2, lettera a), della direttiva IVA (2006/112/CE . In tal caso, l’Ente pubblico proprietario del bene che consente all'usufruttuario di ricavare introiti dal bene aventi carattere di stabilità, fatte salve le verifiche che il giudice del rinvio, agisce in qualità di soggetto passivo, ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, della suddetta direttiva e non in quanto pubblica autorità, ai sensi dell’articolo 13, paragrafo 1, della stessa direttiva.
CAUSA C-940/19 - Les chirurgiens-dentistes de France e.a./Ministre des Solidarités et de la Santé e.a - Sentenza della Corte di Giustizia del 25 febbraio 2021 (Prima Sezione) - Riconoscimento delle qualifiche professionali – Direttiva 2005/36/CE - Gli Stati membri possono autorizzare l’accesso parziale ad una delle professioni che rientrano nel meccanismo di riconoscimento automatico delle qualifiche professionali, tra le quali figurano talune professioni sanitarie.
CAUSA C-658/19 - Commissione/Spagna - Sentenza della Corte di Giustizia del 25 febbraio 2021 (Ottava Sezione) - Inadempimento di uno Stato – Articolo 258 TFUE – Direttiva (UE) 2016/680 – Trattamento dei dati personali - La Corte condanna il Regno di Spagna a versare alla Commissione europea una somma forfettaria dell’importo di EUR 15 000 000 oltre ad una penalità di EUR 89 000 al giorno per non aver adottato le disposizioni necessarie per conformarsi alla direttiva (UE) 2016/680, relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, nonché alla libera circolazione di tali dati.
CAUSA C-129/20 - XI / Caisse pour l’avenir des enfants - Sentenza della Corte di Giustizia del 25 febbraio 2021 (Ottava Sezione) - Direttiva 2010/18/UE – Accordo quadro riveduto in materia di congedo parentale - Le clausole dell’accordo quadro sul congedo parentale allegato alla direttiva 2010/18/UE devono essere interpretate nel senso che esse non ostano a una normativa nazionale che subordina il riconoscimento del diritto al congedo parentale alla condizione che il genitore interessato abbia occupato un impiego senza interruzione per un periodo di almeno dodici mesi immediatamente precedente l’inizio del congedo parentale. Per contro, dette clausole ostano a una normativa nazionale che subordina il riconoscimento del diritto al congedo parentale allo status di lavoratore del genitore al momento della nascita o dell’adozione del figlio.
CAUSA C-804/19 - BU / Markt24 GmbH - Sentenza della Corte di Giustizia del 25 febbraio 2021 (Prima Sezione) - competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale - Le norme sulla competenza in materia di contratti individuali di lavoro contenute nel regolamento n. 1215/2012, devono essere interpretate nel senso che si applicano ad un ricorso giurisdizionale di un lavoratore dipendente domiciliato in uno Stato membro contro un datore di lavoro domiciliato in un altro Stato membro nel caso in cui il contratto di lavoro è stato negoziato e concluso nello Stato membro del domicilio del lavoratore e prevedeva che il luogo di esecuzione del lavoro si trovasse nello Stato membro del datore di lavoro, anche se tale lavoro non è stato eseguito per un motivo imputabile a quest’ultimo. Quando una controversia che presenta un elemento di estraneità rientra nell’ambito di applicazione ratione materiae del regolamento e il convenuto è domiciliato nel territorio di uno Stato membro, le norme uniformi di competenza previste dal regolamento n. 1215/2012 devono prevalere sulle norme nazionali sulla competenza.
CAUSA C‑857/19 - Slovak Telekom a.s./ Protimonopolný úrad Slovenskej republiky - Sentenza della Corte di Giustizia del 25 febbraio 2021 (Ottava Sezione) - Concorrenza – Articolo 102 TFUE – Abuso di posizione dominante – Ripartizione delle competenze tra la Commissione europea e le autorità nazionali garanti della concorrenza – Il Regolamento (CE) n. 1/2003 – Gli Stati membri sono privati della competenza ad applicare gli articoli 101 e 102 TFUE quando la Commissione europea avvia un procedimento per l’adozione di una decisione che constati una violazione di tali disposizioni, se e nella misura in cui tale atto formale verte sulle stesse presunte violazioni degli articoli 101 e 102 TFUE, commesse dalla stessa o dalle stesse imprese sullo stesso o sugli stessi mercati di prodotto e sullo stesso o sugli stessi mercati geografici, nel corso dello stesso o degli stessi periodi, di quelle oggetto del o dei procedimenti precedentemente avviati da tali autorità.
GENNAIO
CAUSA C- 414/20 PPU – MM / Spetsializirana prokuratura - Sentenza della Corte di Giustizia (terza Sezione) del 13 gennaio 2021 - Un mandato d'arresto europeo deve essere considerato non valido quando non è basato su un mandato d'arresto nazionale o su qualsiasi altra decisione giudiziaria esecutiva avente stesso effetto
CAUSA C- 63/19 – Commissione europea / Repubblica italiana - Sentenza della Corte di Giustizia (quinta Sezione) del 14 gennaio 2021 - Lo sconto sul prezzo dei carburanti per i residenti della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia non comporta, di per sé, una violazione della direttiva sulla tassazione dell’energia
CAUSA C-393/19 – Okrazhna prokuratura - Haskovo e Apelativna prokuratura – Plovdiv / OM – Sentenza della Corte di Giustizia (prima Sezione) del 14 gennaio 2021 - Una normativa nazionale che consente la confisca di uno strumento utilizzato per commettere il reato di contrabbando aggravato, ma appartenente a un terzo in buona fede, è in contrasto con il diritto dell’Unione
CAUSA C-441/19 - TQ / Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid – Sentenza della Corte di Giustizia (prima Sezione) del 14 gennaio 2021 - Prima di emettere una decisione di rimpatrio nei confronti di un minore non accompagnato, uno Stato membro deve accertarsi che nello Stato di rimpatrio sia disponibile un’accoglienza adeguata per il minore
CAUSA C-843/19 Instituto Nacional de la Seguridad Social (INSS) / BT - Sentenza della Corte di Giustizia del 21 gennaio 2021 (Ottava Sezione) - L’articolo 4, paragrafo 1, della direttiva 79/7/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1978, relativa alla graduale attuazione del principio di parità di trattamento tra gli uomini e le donne in materia di sicurezza sociale, deve essere interpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazionale che, in caso di pensionamento volontario e anticipato di un lavoratore affiliato al regime generale di previdenza sociale, subordina il suo diritto a una pensione anticipata alla condizione che l’importo di quest’ultima sia almeno pari all’importo minimo di pensione al quale tale lavoratore avrebbe diritto all’età di 65 anni, quand’anche tale normativa ponga in una posizione di particolare svantaggio le lavoratrici rispetto ai lavoratori, purché tuttavia tale conseguenza sia giustificata da obiettivi legittimi di politica sociale che sono estranei a qualsiasi discriminazione fondata sul sesso.
CAUSE RIUNITE C-422/19 e C-423/19 - Hessischer Rundfunk - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 26 gennaio 2021 - Politica economica e monetaria - Uno Stato membro della zona euro può obbligare la sua amministrazione ad accettare pagamenti in contanti, ma può anche limitare tale possibilità di pagamento per un motivo d’interesse pubblico, in particolare quando il pagamento in contanti può comportare un costo irragionevole per l'amministrazione.
CAUSA C-16/19 - VL / Szpital Kliniczny im. dra J. Babińskiego Samodzielny Publiczny Zakład Opieki Zdrowotnej w Krakowie - Sentenza della Corte di Giustizia (Grande Sezione) del 26 gennaio 2021 - Politica Sociale - La prassi di un datore di lavoro, consistente nel versare un’integrazione salariale ai soli lavoratori disabili che abbiano presentato un certificato di riconoscimento di disabilità dopo una certa data da lui fissata, può costituire una discriminazione diretta o indiretta fondata sulla disabilità.
CAUSA C-649/19 - IR / Spetsializirana prokuratura - Sentenza della Corte (Quinta Sezione) del 28 gennaio 2021 - I diritti previsti dalla Direttiva 2012/13 non si applicano alle persone arrestate ai fini dell’esecuzione di un mandato d’arresto europeo (MAE). La Corte conferma inoltre la validità della decisione quadro relativa al MAE alla luce degli articoli 6 e 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, che sanciscono, rispettivamente, il diritto alla libertà e il diritto a un ricorso giurisdizionale effettivo.