22 luglio 2016 - CNF e Agorà degli Ordini condividono il comunicato dell’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in pericolo
Le purghe in corso in Turchia toccano anche gli Avvocati.
L’Osservatorio internazionale degli Avvocati in pericolo è preoccupato per la vasta repressione condotta dalle autorità turche dopo il tentativo fallito di colpo di Stato in Turchia di venerdì 15 luglio 2016. Dopo l’esercito, la magistratura e le università, la professione di avvocato è stata a sua volta vittima della purga posta in essere dallo Stato turco.
Dopo venerdì 15 luglio 2016 le autorità turche hanno arrestato o sospeso dalle loro funzioni quasi 50 mila magistrati, militari, universitari e funzionari. Circa 2.800 magistrati sono stati privati delle loro funzioni in tutta la Turchia, un quarto degli effettivi della Magistratura. Come conseguenza diretta di questi arresti di massa ed arbitrari, la maggior parte delle cause pendenti innanzi ai tribunali turchi è ormai congelata. Questa situazione costituisce un grosso colpo al funzionamento della giustizia e dello Stato di diritto.
L’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo ha appreso giovedì 21 luglio 2016 che almeno 11 avvocati sono stati arrestai a Izmir nel corso della notte del 20 luglio. Le loro abitazioni private ed i loro studi professionali sono stati perquisiti ed documenti sequestrati. Altri 14 avvocati sarebbero attualmente attivamente ricercati dalle forza di polizia turche. Sarebbe stato loro contestato di appartenere a gruppi favorevoli a Fethullah Gulen, predicatore turco esiliato negli Stati Uniti e sospettato di essere l’ispiratore del recente tentativo di colpo di stato.
La lista non confermata fino ad ora degli avvocati arrestati a Izmir è la seguente: Eren Sarak, Mehemet Ozturk, Mehemet Temel, Muzzafer Uzlas, Birol Delihhaya, Berkant Ayok, Muhammed Isik, Ismail Sari.
L’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in pericolo:
SI PREOCCUPA del fatto che queste operazioni di repressione sembrano colpire senza distinzione tutti gli oppositori all’attuale regime.
RICORDA che gli avvocati turchi, sono già oggetto di una dura repressione da parte del potere turco e ciò da molti anni e che molti avvocati, perseguiti nel momento in cui hanno legalmente e legittimamente assunto la difesa di accusati sospettati di essere legati al PKK (organizzazione politica curda, considerata come terrorista in Turchia), sono ancora oggi oggetto di repressione, alcuni detenuti da mesi.
DENUNCIA le ripetute violazioni dei diritti dell’Uomo commesse attualmente in Turchia dove numerosi arresti arbitrari sono stati effettuati così come molti casi di tortura ed esprime la propria inquietudine per la proclamazione dello stato di emergenza e del ricorso alla sospensione dei diritti garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo;
RIAFFERMA la sua netta opposizione alla pena di morte in qualsiasi circostanza il cui ripristino viene preso in considerazione dalle autorità turche.
FA APPELLO con forza alle autorità turche a rispettare i principi dello stato di diritto e i diritti fondamentali, con particolare riferimento al diritto alla vita, al divieto di tortura ed alla detenzione illegale e al diritto al giusto processo.
L’Osservatorio internazionale degli Avvocati in pericolo resterà mobilitato per la situazione in Turchia fino a quando l’insieme delle misure poste in essere contro gli avvocati turchi saranno abbandonate e fino a quando i diritti della difesa e i principi di un processo equo saranno pienamente rispettati